• Icone2019 - 2020

    Icone

    2019 - 2020

Per la sala delle icone del Museo del Gioiello di Vicenza abbiamo pensato di esporre unicamente gioielli d’epoca, vista la nostra tradizione di famiglia e, in particolare, oggetti che vanno dal 1600 al 1930. Gli oggetti esposti fanno parte della nostra collezione privata, quindi per la prima volta verranno esposti al pubblico amante dei gioielli vintage e d’epoca. La scelta che abbiamo effettuato per la Sala delle Icone del Museo del Gioiello di Vicenza è una scelta sicuramente eclettica. Abbiamo prediletto gioielli dal diciassettesimo secolo agli anni 30 del novecento. I paesi di provenienza sono molto diversi, abbiamo sia gioielli europei e qualche gioiello americano. Sicuramente la maggior parte sono gioielli francesi. Il filo conduttore della nostra scelta è quello dell’oggetto con una raffigurazione e con un personaggio. Il più rappresentativo sicuramente è un gioiello icona vero e proprio, quindi una raffigurazione sacra e, da quello, poi abbiamo scelto gioielli che fossero una raffigurazione di personaggi classici, oppure gioielli che avessero una raffigurazione di paesaggi. Quindi un gioiello icona nel senso vero e proprio, in senso letterale, ma un gioiello che poi è diventato iconico anche di un’epoca.

Gabriele Pennisi ed Emanuele Pennisi , Curatore

Per la sala delle icone del Museo del Gioiello di Vicenza abbiamo pensato di esporre unicamente gioielli d’epoca, vista la nostra tradizione di famiglia e, in particolare, oggetti che vanno dal 1600 al 1930. Gli oggetti esposti fanno parte della nostra collezione privata, quindi per la prima volta verranno esposti al pubblico amante dei gioielli vintage e d’epoca. La scelta che abbiamo effettuato per la Sala delle Icone del Museo del Gioiello di Vicenza è una scelta sicuramente eclettica. Abbiamo prediletto gioielli dal diciassettesimo secolo agli anni 30 del novecento. I paesi di provenienza sono molto diversi, abbiamo sia gioielli europei e qualche gioiello americano. Sicuramente la maggior parte sono gioielli francesi. Il filo conduttore della nostra scelta è quello dell’oggetto con una raffigurazione e con un personaggio. Il più rappresentativo sicuramente è un gioiello icona vero e proprio, quindi una raffigurazione sacra e, da quello, poi abbiamo scelto gioielli che fossero una raffigurazione di personaggi classici, oppure gioielli che avessero una raffigurazione di paesaggi. Quindi un gioiello icona nel senso vero e proprio, in senso letterale, ma un gioiello che poi è diventato iconico anche di un’epoca.

Le icone sono gioielli narrativi, quelli capaci di raccontare storie eccezionali attraverso dettagli preziosi e particolari indimenticabili. Questa selezione è dedicata all’Europa: montature ottocentesche, smalti e geometrie di platino, raffigurazioni sacre e figure mitologiche, ritratti profani e simboli che rimandano a personaggi storici.

Ciondolo, 1890, Francia

Mellerio Dit Mellers
Ciondolo, 1890, Francia
Oro giallo, argento, diamanti, topazio imperiale, rubini, perle naturali, smeraldi, zaffiri, smalti
Collezione Gioielleria Pennisi

Il pendente è realizzato in oro giallo con la doppiatura in argento; una cornice di diamanti taglio vecchio, sormontata da corona, reca al centro un importante topazio imperiale. L’unicità del gioiello sta nel fatto che il topazio è stato intagliato e smaltato con un ritratto raffigurante la Vergine con bambino. L’immagine, realizzata con finissimi smalti policromi dipinta su oro è impreziosita da rose di diamante e da piccole pietre preziose. Al di sotto di essa si trova un degradé di perle naturali a goccia di rara perfezione. Il gioiello ci è giunto all’interno di una teca antica come se la sua funzione nel tempo fosse diventata quella di altarolo da preghiera.

Croce

Croce, XVII secolo, Portogallo
Oro giallo, smalti
Collezione Maria Paola Pennisi

Il gioiello più antico della sala è appunto un gioiello devozionale portoghese, molto raro a trovarsi oggi ma piuttosto diffuso in area locale nel XVI e XVII secolo. La croce in oro giallo con decori in smalto bianco e verde presenta la figura del Cristo con l’aureola ed un teschio ai sui piedi. La superficie dell’oro è incisa sulla parte frontale e sul retro per contenere i decori policromi.

Bracciale con api napoleoniche

Bracciale con api napoleoniche,
XIX secolo, Francia
Oro giallo, smalti, diamanti
Collezione Gioielleria Pennisi

Un gioiello a forte contenuto simbolico è il bracciale in oro giallo con api diamantate e smalto guilloché, il quale è contenuto nella sua scatola originale in velluto blu con il monogramma di Napoleone. Le api sono sempre state utilizzate in araldica, simbolo di operosità, lavoro e dolcezza ma anche di immortalità e risurrezione.

Parure Egyptian Revival

Parure Egyptian Revival,
XIX secolo, Roma
Oro giallo, pasta vitrea
Collezione Maria Paola Pennisi

La demi-parure composta da orecchini e pendente con figura di Faraone ha radici tutte italiane. Il micromosaico che compone le immagini è un raffinato esempio di questa tecnica presentata per la prima volta da Giacomo Raffaelli nel 1775. Il mosaico minuto, ancora prodotto al giorno d’oggi, era costituito da minuscole tessere di smalto filato, di sezione inferiore al millimetro. Le micro tessere venivano fissate assieme con un mastice chiamato stucco romano, composto da una miscela di calce, polvere di travertino e olio di lino. Il supporto era generalmente in rame, pietra dura o di vetro opalino.

Parure Egyptian Revival

Parure Egyptian Revival
con divinità egizie, 1920
Platino, diamanti, oro giallo
Collezione Gioielleria Pennisi

La parure qui presentata è un raffinato esempio di manifattura in platino con diamanti per un totale di 33.40 carati circa. Anello, bracciale e spilla sono decorati con piccole sculture di Osiride e Iside, Nout e Ra in oro giallo. Tutte le figure sembrano essere state modellate da manufatti originali egizi risalenti al 530 a.C, rinvenuti a Saqquara nel XIX secolo, e oggi al Museo del Cairo.

Parure fer de Berlin

Parure fer de Berlin con cammei rappresentanti figure mitologiche, 1840
Oro giallo, ferro
Collezione privata

I cammei furono particolarmente popolari dalla fine del XVIII e per tutto XIX secolo, tanto che i materiali più disparati venivano intagliati per far fronte all’imponente richiesta del mercato. Collezionare cammei antichi divenne un passatempo popolare tra le classi agiate, spesso questi venivano copiati dagli artisti di nuova generazione e numerose imitazioni in ceramica o altri materiali apparvero sul mercato. Si trovano quindi cammei su materiali nobilissimi e difficili da scolpire, come gli smeraldi e gli zaffiri oppure su materiali più poveri e malleabili.

Sala Icone

Biennio 2017 - 2018

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