Come antropologa ho voluto scegliere alcuni specifici talismani e amuleti con la priorità di raccontare una narrazione che va oltre gli spazi della nostra cultura occidentale e quindi troverete nella sezione una serie di elementi che risalgono addirittura al periodo preromano e vanno oltre lo schema e la struttura delle nostre società organizzate, ma che riportano l’attenzione a tutta quella serie di elementi e di credenze tipiche delle società che definiamo primitive o comunque extraeuropee.
Come antropologa ho voluto scegliere alcuni specifici talismani e amuleti con la priorità di raccontare una narrazione che va oltre gli spazi della nostra cultura occidentale e quindi troverete nella sezione una serie di elementi che risalgono addirittura al periodo preromano e vanno oltre lo schema e la struttura delle nostre società organizzate, ma che riportano l’attenzione a tutta quella serie di elementi e di credenze tipiche delle società che definiamo primitive o comunque extraeuropee.
Amuleti e talismani sono i primi ornamenti della storia dell’uomo, indossati non per vanità, ma per godere dei segni della benevolenza divina di cui erano portatori. Sono gioielli protettivi, propiziatori e curativi, caratterizzati dalla funzione apotropaica di allontanare le influenze maligne, attirare quelle benigne e custodire proprietà terapeutiche. Maria Cristina del Mare propone una selezione di gioielli “magici” che attraversa il tempo e le culture per raccontarci del bisogno primordiale dell’uomo di credere in una dimensione sovrannaturale in grado di governare fattori imponderabili come la salute, la fortuna o la malattia.
Fibula
Grande Cabilia, Algeria, fine XIX secolo
argento, smalti policromi cloisonné, corallo mediterraneo
11 cm
Collezione Cristina Del Mare
Nella Grande Cabilia algerina, l’etnia Beni Yenni utilizza questa fibula tabzimt con valore apotropaico per eccellenza, sintetizzato nei cinque castoni di corallo, che combinano il numero propizio 5 (riferimento simbolico al ritualismo islamico) al corallo, materiale scaramantico e propiziatorio riconosciuto in tutto il bacino del Mediterraneo
Corni di corallo, falci lunari, pendenti fallici, simboli esoterici, diagrammi cosmici. Cosa hanno in comune tra loro questi elementi? Un’idea magica della forza vitale che da essi sprigiona, un potere scaramantico che in epoche diverse e in luoghi diversi è stato attribuito loro, tanto da farne preziosi simboli imprescindibili di difesa e buon auspicio, da conservare e portare sempre con sé.
Fibula
Pieve d’Alpago (Belluno), loc. Pian de la Gnela, necropoli preromana - Tomba 10, et. del ferro, fine VI secolo a.C.
bronzo, fusione, pasta bianca, incisione, fusione piena
fibula 9,7 cm; pendenti 4 cm
Soprintendenza Archeologia del Veneto, Padova
Fibula a sanguisuga con pendaglio triangolare decorato a occhi di dado e tre pendenti a forma di mano aperta (decorati con linee incise). Sulla staffa e nell’ardiglione della fibula sono infilati cinque anelli in bronzo. Fa parte del ricco corredo di una sepoltura femminile di epoca preromana.
Ornamento Braccio
India, XVII secolo
oro, gemme, smalti champlevé
4,3 x 3,2 cm
Collezione Cristina Del Mare
Negli amuleti navaratna ogni gemma rappresenta un pianeta e la divinità corrispondente: il Sole-Surya è correlato al rubino, Saturno-Shani allo zaffiro blu, Giove-Brhaspati al topazio, Mercurio-Buddha allo smeraldo, Venere-Skukra al diamante, la Luna-Chandra alla perla, Marte-Mangala al corallo, Rahu, l’eclisse, allo zircone, Ketu, la cometa, all’occhio di gatto.
Pendente
Tibet, XIX secolo
argento, rame dorato, corallo, turchese
9,8 x 10 cm
Collezione Antonino De Simone
I ga’u, scatole-amuleto utilizzate dalle popolazioni himalayane di credo buddhista lamaista, oltre a contenere oggetti dal potere difensivo, riportano forme decorative altamente simboliche. Questo ga’u, riproduce lo schema di un mandala, diagramma dell’Universo, in un mosaico di turchesi e coralli, incastonati nella lamina di rame dorato.
Bracciale
Madhya Pradesh, India, fine XIX secolo
bronzo, fusione piena
10 cm
Collezione Roberta Ceolin
Questo bracciale, realizzato a fusione a cera persa in bronzo, raffigura una coppia di agricoltori nell’azione di arare un campo ricco di messi. Tali ornamenti, che vengono regalati alla sposa durante il rito nuziale e indossati per le cerimonie propiziatorie la semina, assumono funzione talismanica per assicurare fertilità e abbondanza.
Ornamenti da orecchio
Nagaland, India, fine XIX secolo
conchiglie Xancus Pyrus, paste vitree, bambù
8 x 4,5 cm
Collezione Roberta Ceolin
Nelle culture arcaiche ed etniche, come quella dei Konyak Naga a nord est dell’India, gli ornamenti realizzati con elementi naturali dalle virtù magico-protettive rispondono a un bisogno atavico di protezione. E’ il caso di questi ornamenti da orecchio indossati dai guerrieri con simbologia antropomorfa incisa.
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