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    2017 - 2018

"I maestri del design italiano sorprendentemente non hanno mai preso in considerazione il gioiello, ciò è dovuto a ragioni storiche molto diverse. Innanzitutto il retaggio funzionalista del movimento moderno, non dimentichiamo che i designer italiani degli anni ’60 erano principalmente architetti, che voleva un’enfasi sulla funzione ma anche un’enfasi sul valore sociale del progetto. Ecco allora che un oggetto apparentemente inutile, certamente legato all’estetica del lusso quale è il gioiello, non aveva, almeno formalmente, alcun interesse per i maestri del design italiano. In realtà, gli stessi maestri, hanno progettato dei gioielli ma lo hanno fatto nell’intimità delle loro famiglie, come doni per le loro mogli, per le loro figlie e per le loro donne."

Alba Cappellieri , Curatore

"I maestri del design italiano sorprendentemente non hanno mai preso in considerazione il gioiello, ciò è dovuto a ragioni storiche molto diverse. Innanzitutto il retaggio funzionalista del movimento moderno, non dimentichiamo che i designer italiani degli anni ’60 erano principalmente architetti, che voleva un’enfasi sulla funzione ma anche un’enfasi sul valore sociale del progetto. Ecco allora che un oggetto apparentemente inutile, certamente legato all’estetica del lusso quale è il gioiello, non aveva, almeno formalmente, alcun interesse per i maestri del design italiano. In realtà, gli stessi maestri, hanno progettato dei gioielli ma lo hanno fatto nell’intimità delle loro famiglie, come doni per le loro mogli, per le loro figlie e per le loro donne."

marco romanelli

"Per questa sala del Museo abbiamo voluto scegliere gioielli disegnati da architetti o progettisti che hanno operato a 360 gradi, quindi evitando il jewellery designer, cioè lo specializzato, e prendendo persone che invece si occupano di tutte le scale del progetto, a volte dall’architettura all’oggetto più piccolo. In questa selezione esistono i gioielli."

Marco Romanelli

Il design è una delle espressioni più interessanti della contemporaneità, per la sua capacità di intrecciare discipline diverse e di produrre scambi di conoscenze. Ne deriva una concezione del gioiello dove la preziosità non è più definita dalla nobiltà dei materiali ma dalla creatività e dall’innovazione. La selezione è dedicata al design italiano e racconta il legame che dal dopoguerra a oggi i progettisti italiani hanno avuto con il gioiello, le loro variazioni di scala, la loro capacità di trasformare materiali desueti e di dare nuovi significati al gioiello.

 

Massimiliano Adami

Autoproduzione

Collezione composta da elementi strutturali della gioielleria, Molecole preziose, 2008
oro, argento, perle, cristalli
modulo 3 cm
Collezione dell’autore

Michele De Lucchi

Michele De Lucchi
per Cleto Munari
Anello, 1985
oro, pietre dure
3 x 1,5 x 4 cm

Fede

Angelo Mangiarotti
Fede, Vera Laica, 2000
argento
2 x 2,5 cm
Collezione Efrem Milia, Milano

Cleto Munari

Anello, Collezione Limited, 1985
oro giallo 18 carati, smalto, onice
Ø 4,2 cm, 3,4 cm
Collezione dell’autore

Anello segnalibro

Matteo Ragni e Giulio Iacchetti
 per De Vecchi
Anello segnalibro, Patch, 2004
argento
7 x 2 cm
Collezione Matteo Ragni, Milano

Lella Valle Vignelli

per Sanlorenzo
Collana, Seicento, 2003
argento
Ø 22 cm, h 2,5 cm

Anello, Collezione Limited, 1985

Cleto Munari
Anello, Collezione Limited, 1985
oro giallo 18 carati, smalto, onice
Ø 4,2 cm, 3,4 cm
Collezione dell’autore

Anello, La seduzione, 2002

Ettore Sottsass
Anello, La seduzione, 2002
oro giallo, oro bianco
Ø 3 cm, 5,2 cm
Collezione Cleto Munari, Vicenza

Collana, Seicento, 2003

Lella Valle Vignelli
per Sanlorenzo
Collana, Seicento, 2003
argento
Ø 22 cm, h 2,5 cm

Sala Design

Biennio 2015 - 2016

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