"I maestri del design italiano sorprendentemente non hanno mai preso in considerazione il gioiello, ciò è dovuto a ragioni storiche molto diverse. Innanzitutto il retaggio funzionalista del movimento moderno, non dimentichiamo che i designer italiani degli anni ’60 erano principalmente architetti, che voleva un’enfasi sulla funzione ma anche un’enfasi sul valore sociale del progetto. Ecco allora che un oggetto apparentemente inutile, certamente legato all’estetica del lusso quale è il gioiello, non aveva, almeno formalmente, alcun interesse per i maestri del design italiano. In realtà, gli stessi maestri, hanno progettato dei gioielli ma lo hanno fatto nell’intimità delle loro famiglie, come doni per le loro mogli, per le loro figlie e per le loro donne."
"I maestri del design italiano sorprendentemente non hanno mai preso in considerazione il gioiello, ciò è dovuto a ragioni storiche molto diverse. Innanzitutto il retaggio funzionalista del movimento moderno, non dimentichiamo che i designer italiani degli anni ’60 erano principalmente architetti, che voleva un’enfasi sulla funzione ma anche un’enfasi sul valore sociale del progetto. Ecco allora che un oggetto apparentemente inutile, certamente legato all’estetica del lusso quale è il gioiello, non aveva, almeno formalmente, alcun interesse per i maestri del design italiano. In realtà, gli stessi maestri, hanno progettato dei gioielli ma lo hanno fatto nell’intimità delle loro famiglie, come doni per le loro mogli, per le loro figlie e per le loro donne."
"Per questa sala del Museo abbiamo voluto scegliere gioielli disegnati da architetti o progettisti che hanno operato a 360 gradi, quindi evitando il jewellery designer, cioè lo specializzato, e prendendo persone che invece si occupano di tutte le scale del progetto, a volte dall’architettura all’oggetto più piccolo. In questa selezione esistono i gioielli."
Il design è una delle espressioni più interessanti della contemporaneità, per la sua capacità di intrecciare discipline diverse e di produrre scambi di conoscenze. Ne deriva una concezione del gioiello dove la preziosità non è più definita dalla nobiltà dei materiali ma dalla creatività e dall’innovazione. La selezione è dedicata al design italiano e racconta il legame che dal dopoguerra a oggi i progettisti italiani hanno avuto con il gioiello, le loro variazioni di scala, la loro capacità di trasformare materiali desueti e di dare nuovi significati al gioiello.
Massimiliano Adami
Autoproduzione
Collezione composta da elementi strutturali della gioielleria, Molecole preziose, 2008
oro, argento, perle, cristalli
modulo 3 cm
Collezione dell’autore
Michele De Lucchi
per Cleto Munari
Anello, 1985
oro, pietre dure
3 x 1,5 x 4 cm
Fede
Fede, Vera Laica, 2000
argento
2 x 2,5 cm
Collezione Efrem Milia, Milano
Cleto Munari
oro giallo 18 carati, smalto, onice
Ø 4,2 cm, 3,4 cm
Collezione dell’autore
Anello segnalibro
Anello segnalibro, Patch, 2004
argento
7 x 2 cm
Collezione Matteo Ragni, Milano
Lella Valle Vignelli
Collana, Seicento, 2003
argento
Ø 22 cm, h 2,5 cm
Anello, Collezione Limited, 1985
Anello, Collezione Limited, 1985
oro giallo 18 carati, smalto, onice
Ø 4,2 cm, 3,4 cm
Collezione dell’autore
Anello, La seduzione, 2002
Anello, La seduzione, 2002
oro giallo, oro bianco
Ø 3 cm, 5,2 cm
Collezione Cleto Munari, Vicenza
Collana, Seicento, 2003
per Sanlorenzo
Collana, Seicento, 2003
argento
Ø 22 cm, h 2,5 cm
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