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"Il gioiello è da sempre vicino al corpo.
In particolare il gioiello funzionale è caratterizzato dalla sua strumentalità rispetto all’abito e rispetto al corpo.
Ancor prima di imparare a vestirsi l’uomo ha avuto dei gioielli, quelli funzionali che lo aiutavano a proteggersi, quelli da difesa, a cacciare, a raccogliere, a tagliare.
Quando l’uomo ha cominciato a coprire il proprio corpo è nata la necessità di trattenere di chiudere i tessuti, tramite spilloni."

Stefano Papi


Spesso il gioiello viene considerato come un oggetto inutile, opulento e senza alcuna funzione se non quella ornamentale. I gioielli funzionali dimostrano il contrario. Bottoni, fibbie, chatelaine, fibule, fermagli per capelli, gemelli, spille, spilloni e pommander sono gioielli che hanno una specifica funzione in relazione all’abito e al corpo. Sono oggetti funzionali trasformati in gioiello ed incarnano alla perfezione il gusto del tempo in cui sono stati creati, i suoi materiali e le sue tecniche, diventandone sfavillanti testimoni.

Curato da Bianca Cappello

 

Collana necessaire

Cina, XX secolo
argento sbalzato e cesello
diametro 47 cm
collezione Bianca Melesi Maggi

La minoranza etnica Miao, della regione di Guizhou, usa indossare tali imponenti collane durante importanti festività e cerimonie in cui assumono un carattere magico-religioso. Oltre alla decorazione, con soggetti attinti dalla mitologia locale, sono presenti anche pendenti in argento, a un tempo, ornamentali e utili strumenti per l’igiene personale come stuzzicadenti, netta orecchie, pulisci unghie.

Fermaglio per capelli

Cina, XIX secolo
argento e piume di martin pescatore
(Alcedo Atthis)
12 cm
collezione Bianca Melesi Maggi

In Cina, le piume del martin pescatore, sono simbolo di fedeltà e felicità coniugale e fin dalla dinastia Han sono state utilizzate per adornare gioielli.

Anello tirapugni

Chanel, 2002
metallo dorato, materiale plastico
8,5 X 2 cm
collezione Deanna Farneti Cera, Milano

Il tirapugni, accessorio da difesa delle culture underground e submetropolitane, è stato rivisitato in chiave ironica dal mondo della moda.

Fibula a sanguisuga

copia ottocentesca da originale etrusco di epoca arcaica
oro,avorio 3,5 cm
Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, collezione Castellani

Il nome di questo modello di fibula deriva dalla caratteristica forma che richiama il piccolo animale ed è ottenuta infilando dei dischetti digradanti di avorio in una struttura in oro a forma di arco.

Fibbia di cintura

Stati Uniti (?), 1920-1930 circa
scarabeo argento e smalti
9 x 5 cm circa
collezione Paola Spizzico Pennasilico

Esplosa nel 1921 grazie alla scoperta della tomba di Tutankhamon, l’egittomania è dilagata anche nel settore dell’oreficeria grazie a Cartier i cui scarabei sono stati riprodotti in tutte le fogge e materiali dall’alta gioielleria alla bigiotteria.

Coppia di ferma-velo o asar

Tuareg del Niger, Africa, XIX-XX secolo
ferro, ottone, argento e rame, tecnica della laminatura
32 cm, 34 cm
collezione Bianca Melesi Maggi

Simbolo di prestigio per la donna che li indossa, questi gioielli sono molto usati nei paesi dove il costume prevede l’uso di veli, non solo per tradizione millenaria ma anche per pratici motivi di protezione contro sole, polvere e vento. Una volta incastrato un lembo di tessuto dentro gli appositi passaggi, il peso di questo gioiello assicura il velo mantenendone il filo a piombo e impedendogli di volare via nel Deserto

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